Filaria malattia cardio-polmonare

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  1. fabia185
     
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    La filaria

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    Con l'arrivo della bella stagione tornano purtroppo a farsi sentire le zanzare, e immancabilmente tra i proprietari di cani comincia a serpeggiare una fantomatica parola: 'Filaria'.

    Con questo termine viene indicato un parassita della specie canina, Dirofilaria immitis, trasmesso appunto ai nostri amici a quattro zampe dalle fameliche vampire padane. La filaria è un verme cilindrico che allo stadio adulto può raggiungere, nei soggetti di sesso femminile, i 30 centimetri di lunghezza e si localizza nel cuore (ventricolo destro) e nelle arterie polmonari.

    In questa sede i parassiti si riproducono immettendo nella corrente ematica larvette microscopiche dette microfilarie o larve L1, che raggiunto il circolo periferico aspettano di essere ingerite dalla zanzara e nell'organismo di quest'ultima si trasformano in larve infestanti o L3.

    Quando l'insetto punge nuovamente un cane le larve migrano in esso e dopo aver compiuto altre due trasformazioni - L4 e L5 - raggiungono in 100/120 giorni la cavità cardiaca e dopo altri due o tre mesi la maturità sessuale diventando così pronte a ricominciare il ciclo biologico. Senza l'ausilio delle zanzare quindi è impossibile la trasmissione dei parassitosi del cane.

    I sintomi di questa malattia sono legati alla presenza di parassiti adulti nel cuore ed è bene ricordare che dal momento della infestazione alla comparsa degli stessi trascorrono non meno di 6/8 mesi. Debolezza (astenia) e difficoltà respiratorie (dispnea) accompagnate da colpi di tosse sono campanelli che devono mettere in allarme il proprietario.

    Questi sintomi sono più evidenti in soggetti che svolgono attività sportive mentre in altri possono restare nascosti (cani asintomatici) per lungo tempo e poi esplodere in modo eclatante e grave con tosse continua, anoressia, dimagrimento e a volte ascite (aumento di volume dell'addome per presenza di liquido).

    La diagnosi definitiva viene fatta con tests ematologi specifici volti ad evidenziare la microfilarie nel sangue o ad evidenziare la presenza di antigeni dei parassiti adulti. L'assenza di microfilarie dal circolo non è sinonimo di assenza del parassita delle cavità cardiache. Se il cane ha contratto la malattia, sarà cura del medico veterinario intervenire con adeguate terapie volte sia ad eliminare le filarie adulte sia a migliorare le condizioni cliniche del soggetto.

    Anche se la filariosi cardio polmonare può essere spesso curata è altresì vero che la stessa può essere efficacemente prevenuta.

    Una volta esclusa la presenza di parassiti, è sufficiente somministrare al proprio cane un farmaco in grado di interrompere il ciclo biologico dello stesso allo stadio larvale impedendogli di svilupparsi e dare poi luogo alla malattia. Il farmaco, presente sul mercato sotto forma di compresse o tavolette masticabili , andrà somministrato al nostro fido amico con cadenze mensili nel periodo in cui sono presenti le fastidiose zanzare. Un minuto al mese può bastare ad impedire questo flagello … filaria, non le zanzare!!!

    Dimenticavo una preziosa informazione per i più timorosi: la filaria non gradisce l'uomo! Continuate pure a dormire sonni tranquilli.

    A cura del veteriniario Dr. Giovanni Gallotti

    Come si trasmette da un cane sano ad uno malato, spiegazione semplice: fonte: http://www.filaria.it/it/index.aspx
    La filaria è un grosso verme che causa una malattia detta filariosi cardio-polmonare. Viene trasmessa da un cane malato a un cane sano tramite una puntura di una zanzara.



    La filaria è un grosso verme nematode che causa una malattia detta filariosi cardio-polmonare.
    Questo parassita, chiamato Dirofilaria Immitis, ha la particolarità di essere trasmesso da un cane malato ad un cane sano semplicemente tramite la puntura di una zanzara. La sua forma adulta si localizza, per la maggior parte dei casi, nell'atrio e nel ventricolo destro del cuore, nelle arterie polmonari e nelle sue diramazioni.



    Generalmente, in corso di infestazione, gli adulti presenti sono molto numerosi, fino a diverse decine.
    La forma larvale (microfilaria), invece, è microscopica ed è presente in tutto il torrente circolatorio: la femmina, infatti, dopo la fecondazione, ne rilascia un numero molto elevato (nei casi più gravi fino a 10000 per ogni ml di sangue) direttamente nel circolo sanguigno.
    Le microfilarie possono restare in circolo per molto tempo (anche fino a due anni).

    Nello specifico: fonte: http://www.farmaciapicconi.it/pagine/veterinaria/filaria.htm
    La malattia è causata da Dirofilaria immitis, un nematode, parassita endocellulare che ha come ospite intermedio la zanzara e come ospite finale soprattutto cane e gatto. Nella stragrande maggioranza dei casi una o più filarie possono convivere nell'animale portando a termine il loro sviluppo nel ventricolo destro del cuore e nei vasi cardiopolmonari dell'animale; infatti il nome esatto della malattia è filariasi cardiopolmonare. Le filarie si nutrono del sangue dell'ospite e gli individui adulti possono raggiungere anche i 15- 30 centimetri di lunghezza con gravi ripercussioni sulla salute dell'animale malato.


    Modalità di infezione

    La trasmissione dell'infezione può avvenire solo in zone dove sono contemporaneamente presenti cani affetti da filaria e zanzare sia del genere Culex che Anopheles o Aedes. Nel cane le femmine del parassita fecondate producono le larve che vengono immesse nel circolo sanguigno dell'animale. La loro concentrazione aumenta nelle ore serali quando l'attività delle zanzare è maggiore, così la probabilità che l'insetto punga il cane infetto e succhi con il sangue le forme larvali di filaria è massima. A questo punto la larva, o microfilaria, si porta nelle ghiandole salivari della zanzara dove in 2-3 settimane raggiunge un'ulteriore fase di sviluppo, acquistando la capacità di infestare un cane passando dall'apparato buccale della zanzara che lo punge. Una volta nel cane le filarie si stabiliscono nel tessuto sottocutaneo dove, per circa un mese, si sviluppano ulteriormente e, quindi, passano al cuore e al polmone. Qui si riproducono dando origine ad un nuovo ciclo di infezione.

    Manifestazioni cliniche nel cane

    Il decorso della malattia è subdolo perché inizialmente può essere completamente asintomatico.
    Il seguito il cane è affaticato, mostra difficoltà nel correre, tossisce, è inappetente e perde peso. Nei cani da appartamento la malattia può risultare evidente anche dopo 2-3 anni dall'infezione. Il fatto che la malattia non si manifesti subito porta da un Iato ad aumentare il bacino di infezione, dall'altro a rendere irreversibili i danni fisici dell'animale colpito che resterà cardiopatico per sempre, anche una volta debellato il parassita.

    Diagnosi nel cane
    La diagnosi avviene grazie a test ematologici. Questi sono rivolti alla ricerca delle microfilarie e degli antigeni nel sangue dell'animale in cui si sospetta l'infezione. Indagini ecocardiografiche e radiologiche possono completare il quadro diagnostico e indirizzare il veterinario per il migliore intervento terapeutico.

    Cure nel cane

    Nel cane è possibile eliminare le filarie adulte con melarsomina. A questa molecola deve essere associato acido acetilsalicilico da somministrare 10-15 giorni prima e 30-60 giorni dopo il trattamento. Le filarie morte, infatti, vengono trasportate col flusso sanguigno al polmone dove vengono disgregate completamente dal sistema immunitario in un paio di mesi circa. Questa fase è critica perché possono verificarsi episodi infiammatori o emboli polmonari, fenomeni ridotti dalla presenza di un antinfiammatorio. Durante la cura è meglio tenere l'animale a riposo per evitare di sforzare l'apparato cardiocircolatorio già sottoposto allo stress della malattia e della reazione organica alla morte delle filarie.
    Nei casi più gravi di filariosi si potrebbe ricorrere a un intervento chirurgico che preleva direttamente i parassiti dal cuore dell'animale, ma la difficoltà dell'operazione e i rischi che comporta rendono questa via terapeutica molto poco praticata.

    Profilassi nel cane:

    Per la profilassi canina esiste la possibilità di ricorrere a più molecole: ivermectina, moxidectin, felamectin, milbenicina, da somministrare sotto forma di compresse o per via percutanea, cioè facendo cadere alcune gocce sulla cute tra le scapole dell'animale. Recentemente è stata messa in commercio una forma modificata del moxidectin, un farmaco a lento rilascio che richiede un'unica somministrazione per iniezione all'anno.



    LA PREVENZIONE è LA CURA MIGLIORE!
     
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