Filaria

informazione e prevenzione

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  1. fabia185
     
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    Filaria

    La malattia è causata da Dirofilaria immitis, un nematode, parassita endocellulare che ha come ospite intermedio la zanzara e come ospite finale soprattutto cane e gatto. Nella stragrande maggioranza dei casi una o più filarie possono convivere nell'animale portando a termine il loro sviluppo nel ventricolo destro del cuore e nei vasi cardiopolmonari dell'animale; infatti il nome esatto della malattia è filariasi cardiopolmonare. Le filarie si nutrono del sangue dell'ospite e gli individui adulti possono raggiungere anche i 15- 30 centimetri di lunghezza con gravi ripercussioni sulla salute dell'animale malato.

    Modalità di infezione

    La trasmissione dell'infezione può avvenire solo in zone dove sono contemporaneamente presenti cani affetti da filaria e zanzare sia del genere Culex che Anopheles o Aedes. Nel cane le femmine del parassita fecondate producono le larve che vengono immesse nel circolo sanguigno dell'animale. La loro concentrazione aumenta nelle ore serali quando l'attività delle zanzare è maggiore, così la probabilità che l'insetto punga il cane infetto e succhi con il sangue le forme larvali di filaria è massima. A questo punto la larva, o microfilaria, si porta nelle ghiandole salivari della zanzara dove in 2-3 settimane raggiunge un'ulteriore fase di sviluppo, acquistando la capacità di infestare un cane passando dall'apparato buccale della zanzara che lo punge. Una volta nel cane le filarie si stabiliscono nel tessuto sottocutaneo dove, per circa un mese, si sviluppano ulteriormente e, quindi, passano al cuore e al polmone. Qui si riproducono dando origine ad un nuovo ciclo di infezione.

    Manifestazioni cliniche nel gatto

    L'incidenza di infezione nel gatto è inferiore rispetto a quella del cane. Nel gatto le microfilarie sono praticamente assenti perciò non può essere considerato un bacino di infezione alla pari del cane.
    I parassiti si possono insediare in sedi anomale come l'encefalo, l'occhio o la cavità toracica; è molto raro trovare parassiti completamente sviluppati nel gatto, ma in questi casi i danni sono gravi anche se si tratta di una sola filaria, date le piccole dimensioni dell'apparato cardiocircolatorio dell'animale. La diversa suscettibilità del gatto è dovuta alla risposta immunitaria che contrasta fortemente lo sviluppo della filaria. Proprio questa forte reazione può portare a morte improvvisa soggetti asintomatici, o a malattie croniche particolarmente debilitanti. I sintomi sono a carico dell'apparato respiratorio, cardiaco e digerente: tosse, rantoli, dispnea e perdita di sangue da naso, svenimenti, soffi cardiaci, vomito, diarrea. Il fenomeno clinico più grave in genere è l'embolizzazione delle arterie polmonari che può portare il gatto a morte per collasso cardiocircolatorio.

    Diagnosi nel gatto

    Nel gatto, dato il basso numero di microfilarie e di individui adulti, la ricerca nel sangue di microfilarie o di antigeni patogeni è poco attendibile. Esistono dei test studiati per il gatto che indagano la presenza dì anticorpi antifilaria nel siero dell'animale. La positività indica un avvenuto contatto con la malattia, l'indagine va perciò approfondita con esami radiografici ed ecocardiografici.

    Cure nel gatto

    Nel gatto non vengono eliminate le filarie adulte perché la risposta immunitaria, più elevata che nel cane, può avere gravi conseguenze che possono portare anche a morte il soggetto. La cura ha come scopo la riduzione dei sintomi attraverso il controllo della risposta immunitaria dell'animale. In base alla gravità delle manifestazioni cliniche si ricorre quindi a differenti dosi di corticosteroidi.

    Profilassi nel gatto

    L'unico farmaco efficace è l'ivermectina che agisce sulle larve del parassita allo stadio in cui vengono iniettate nell'animale con la puntura della zan- zara. Deve essere somministrata con cadenza mensile a partire da 30 giorni dalla comparsa delle prime zanzare fino a un mese dopo la loro scom- parsa, cioè in genere da maggio a ottobre. Prima di iniziare la profilassi è bene fare dei test per rivelare l'eventuale presenza di una infezione già in atto.

    fonte http://www.farmaciapicconi.it/pagine/veterinaria/filaria.htm
     
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0 replies since 25/9/2007, 11:23   127 views
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